costituzione di una sarl

Se si opta per la costituzione di una società piuttosto che una ditta individuale, bisognerà decidere quale tipo di società costituire. La scelta spesso cadrà tra una SARL o una SAS.
Perché scegliere un tipo piuttosto che l’altro?

Ecco qui una breve overview su alcuni punti che possono indirizzare nella scelta

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1. LE IMPOSTE PROFESSIONALI

Il principio.
Sia le SARL che le SA sono società che, in linea di principio, sono soggette all’imposta sulle società (IS): l’IS, pagata dalla società, si calcola sul profitto dell’anno finanziario utilizzando l’aliquota del 15% per i primi 38.120 euro di profitto (per le PME detenute principalmente da privati) e del 25% per il resto (a seconda delle dimensioni della società e dell’ammontare del profitto realizzato).

L’eccezione.
Queste due società possono optare per il loro assoggettamento all’imposta sul reddito (IR): in questo caso l’imposta, sempre calcolata sulla base dei risultati aziendali, viene pagata dai soci (essi conservano una quota di utile in proporzione alla loro partecipazione il capitale della società, quota che essi stessi dichiarano nella dichiarazione dei redditi per il calcolo dell’imposta personale).

Condizioni.
La società deve avere meno di 5 anni, deve essere posseduta per almeno il 50% da persone fisiche, con il 34% delle azioni detenute dal/dai direttore/i (e, se applicabile, dai membri del loro nucleo familiare fiscale) e deve impiegare meno di 50 impiegati e avere un fatturato al netto delle tasse o un totale di bilancio inferiore a 10 milioni di euro.

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2. I DIVIDENDI

Se si percepiscono dividendi, questi saranno soggetti all’imposta sul reddito alle stesse condizioni, sia che siano distribuiti da una SAS o da una SARL. Tuttavia, il costo in termini di contributi di sicurezza sociale non sarà lo stesso:

  • per le SAS: i dividendi pagati agli azionisti sono soggetti a contributi di sicurezza sociale al tasso complessivo del 17,2%;
  • per le SARL: sono anche soggetti a contributi previdenziali al tasso complessivo del 17,2%; ma se sono pagati ad un socio coperto dal regime TNS, saranno soggetti a contributi previdenziali, come remunerazione, per la loro quota che supera il 10% del capitale sociale.

Tener conto del “netto ricevuto”. Per poter confrontare utilmente le due categorie, si dovrà, sulla base dello stesso risultato prima della retribuzione e dei contributi di sicurezza sociale, determinare il “reddito netto” tenendo conto:

  • del costo dell’imposta sulle società;
  • del costo degli oneri sociali e le deduzioni sociali sui dividendi distribuiti;
  • del costo degli oneri sociali (deducibili) calcolati sulla retribuzione pagata
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3. GLI ONERI SOCIALI

In generale si dice che la qualifica di dirigente di una SARL è meno onerosa di quella di un dirigente di una SAS perché questo rientra nel regime dei lavoratori non stipendiati (TNS).

Se si è dirigenti di una SAS, la qualifica ricoperta sarà quella di lavoratore salariato: è quindi “assimilato ad un impiegato salariato” con contribuzione al regime generale dei dipendenti (solo il contributo dell’assicurazione contro la disoccupazione non è dovuto per i dirigenti d’azienda).

Se è dirigente di una società a responsabilità limitata (SARL), si applicherà:

  1. lo schema dei dipendenti se si è un dirigente di minoranza;
  2. lo schema TNS se si è un dirigente di maggioranza (o se il dirigente fa parte di una gestione di maggioranza congiunta).

In termini di costi sociali, il sistema TNS (circa il 45% degli oneri sociali) è meno costoso del sistema dei dipendenti (circa il 60% degli oneri sociali di datore e dipendente).

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